PASOLINI 100

Dal 30 Mar 2022 al 15 Giu 2022

Capitol Anteo Spaziocinema

Rassegna su Pier Paolo Pasolini a 100 anni dalla nascita  al Capitol Anteo spazioCinema  

Ogni settimana un film di Pier Paolo Pasolini in collaborazione con la Cineteca di Bologna 

 

LA RASSEGNA: 

Nel centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini, avvenuta il 5 marzo 1922, celebriamo il poeta-regista proiettando la quasi totalità della filmografia pasoliniana, dall’esordio nel 1961 con Accattone all’ultimo controverso Salò o le 120 giornate di Sodoma, uscito postumo nel 1975, passando per Mamma Roma (1962), La ricotta (1963, episodio dal film collettivo Ro.Go.Pa.G.), Il Vangelo secondo Matteo (1964), Comizi d’amore (1964), Uccellacci e uccellini (1967), Edipo Re (1967), Porcile (1969), Appunti per un’Orestiade africana (1970), Il Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una notte (1974). 

 

IL PROGRAMMA:  

MERCOLEDÌ 30 MARZO    

ACCATTONE 

(Italia, 1961, 116', di Pier Paolo Pasolini con Franco Citti, Silvana Corsini) 

'Accattone' è il soprannome di un ragazzo nullafacente che vive in una borgata romana sfruttando una prostituta, Maddalena. Quando la ragazza finisce in carcere, Accattone si trova senza soldi e cerca di tornare dalla moglie che vive insieme al figlioletto in casa del padre e del fratello, ma viene respinto e malmenato. Tenta allora di sostituire Maddalena con una ragazza nuova, Stella, ma lei è incredibilmente ingenua e non è fatta per stare sul marciapiede. Accattone se ne innamora e decide di trovarsi un lavoro per mantenere se stesso e la ragazza, ma un solo giorno di fatiche lo stronca, così decide di rubare della merce da un autocarro, insieme a dei complici. Il colpo va male poiché Maddalena, gelosa, lo ha denunciato per sfruttamento e la polizia lo tiene d'occhio. Mentre i poliziotti cercano di arrestarlo, Accattone si divincola, sale su una motocicletta e fugge ma la sua corsa sarà breve. 

  

MERCOLEDÌ 6 APRILE  

MAMMA ROMA 

(Italia, 1962, 105', con Anna Magnani, Ettore Garofalo) 

Mamma Roma è una prostituta che sospende la sua attività a seguito del matrimonio del protettore Carmine con una contadina. La donna chiama presso di sé il figlio Ettore che, nella sua scontrosa psicologia di adolescente, considera la madre un'estranea e che ben presto ha le prime esperienze sessuali con una ragazza assai smaliziata. Mamma Roma, dal suo canto, ha una rivendita ben avviata al mercato rionale e desidera per Ettore un avvenire migliore. Pertanto incarica una prostituta di conquistare i favori del figlio ed organizza un ricatto per procacciare un impiego ad Ettore. Ma Carmine spinge di nuovo sul marciapiede la donna con la minaccia di rivelare al ragazzo tutta la verità. Ettore, che ha lasciato il lavoro e si dedica a piccoli furti, ha per suo conto scoperto la verità sul triste mestiere della madre. 

  

MERCOLEDÌ 13 APRILE   

IL VANGELO SECONDO MATTEO 

(Italia, 1964, 142',  Enrique Irazoqui, Margherita Caruso) 

Il film è una fedele riproposizione del Vangelo secondo Matteo dal momento dell'Annunciazione alla Resurrezione di Gesù. Le tappe della vita di Gesù Cristo sono ripercorse senza variazioni nella storia, né cambiamenti anche testuali rispetto alla versione di san Matteo. Il Vangelo di Pasolini non intendeva mettere in discussione dogmatismi o miti, quanto far emergere l'idea della morte, uno dei temi fondamentali della sua poetica.  

 

 

MERCOLEDÌ 20 APRILE  

COMIZI D’AMORE 

(Italia, 1964, 93') di Pier Paolo Pasolini con Alberto Moravia, Giuseppe Ungaretti 

Pasolini percorre l'Italia dal sud al nord, interrogando ogni classe e tipologia d'italiano su un argomento (all'epoca) tabù quale la sfera sessuale. Pungolati, sollecitati e provocati da un intervistatore mai neutrale, uomini e donne di tutte le età rispondono restituendo l'immagine di un'Italia intrisa di pregiudizi e repressioni, talvolta gretta e oscurantista, talvolta ansiosa di un'emancipazione ancora lontana. Come ospiti e commentatori illustri, partecipano anche Alberto Moravia, Cesare Musatti, Giuseppe Ungaretti, Oriana Fallaci, Adele Cambria e molti altri. (Roberto Chiesi) 

 

MERCOLEDÌ 27 APRILE  

UCCELLACCI E UCCELLINI 

(Italia, 1966, 89') di Pier Paolo Pasolini con Totò, Ninetto Davoli 

Il viaggio picaresco di un padre e un figlio (la splendida, inattesa coppia Totò-Ninetto Davoli), accompagnati da un corvo parlante, lungo le strade dell'Italia del boom economico e della Nuova Preistoria. Incontrano artisti girovaghi bidonisti, ingegneri padronali, miseri contadini, fiorenti prostitute e dantisti dentisti. Pasolini racconta la crisi dell'ideologia marxista in chiave fiabesca e valorizza l'aggressività e la dolcezza lunare della maschera di Totò. (Roberto Chiesi)  

 

MERCOLEDÌ 27 APRILE  

LA RICOTTA 

(Italia-Francia, 1963, 35') di Pier Paolo Pasolini con Orson Welles, Laura Betti 

Bellissimo, paradossale episodio di RoGoPaG, La ricotta racconta il calvario realmente vissuto sul set di un film sulla Passione di Cristo (diretto da Orson Welles), da una povera comparsa, Stracci, ultimo degli ultimi, come il giovane Riccetto che percorre le strade di Roma nella Sequenza del fiore di carta (episodio di Amore e rabbia) e ignora le tragedie del presente. Quasi coevo alla Ricotta, è il celebre poemetto Una disperata vitalità, uno dei testi interpretati da Laura Betti nel suo appassionato recital dedicato a Pasolini e filmato da Martone. (Roberto Chiesi)  

  

MERCOLEDÌ 4 MAGGIO 

EDIPO RE 

(Italia, 1967, 104') di Pier Paolo Pasolini con Silvana Mangano, Alida Valli 

È una tragedia di Sofocle reinventata alla luce di Freud, il primo film dove Pasolini si misura con il Mito classico, per evocare, in modo visionario e onirico, la propria autobiografia. Con l’apporto del geniale Danilo Donati, il poeta-regista cala la storia di Edipo in una dimensione barbarica e allucinata, dove i paesaggi desertici del Marocco si contrappongono al bellissimo, dolente prologo friulano (impaginato come un film muto) e all’epilogo atemporale a Bologna e Milano. Il cast di interpreti quanto mai eterogeneo – Franco Citti, Silvana Mangano, Carmelo Bene, Julian Beck, Alida Valli – appare in sorprendente armonia con la rêveriepasoliniana. (Roberto Chiesi)  

  

MERCOLEDÌ 11 MAGGIO 

PORCILE 

(Italia-Francia,1969, 98') di Pier Paolo Pasolini con Pierre Clémenti, Franco Citti 

Due storie ambientate in epoche diverse – un passato indefinito e il 1967 – e in spazi emblematici – una zona vulcanica e una villa neoclassica in Germania – tracciano un crudele apologo sul presente. Nella prima, 'barbarica' e quasi muta, un giovane cannibale fa proseliti e sfida legge e morale; nella seconda, un potente industriale tedesco accetta la fusione con un concorrente, ex nazista. Ma il suo rampollo cela uno scandaloso segreto.
 

 

MERCOLEDÌ 18 MAGGIO 

APPUNTI PER UN'ORESTIADE AFRICANA 

(Italia, 1970, 74') di Pier Paolo Pasolini – documentario 

Dalla Tanzania all’Uganda, Pier Paolo Pasolini percorre l'Africa cercando i corpi e i luoghi per un film in forma di ‘film da farsi’, liberamente ispirato alla trilogia dell’Orestiade di Eschilo. L’Africa, che negli anni Sessanta stava dolorosamente uscendo da secoli di colonialismo, è vista da Pasolini come lo spazio di un processo di metamorfosi dal mondo arcaico alla modernità, dove l’irrazionalità primigenia deve coesistere con il “nuovo mondo della ragione”. È la voce dello stesso Pasolini a guidare lo spettatore in un itinerario filmico che assume una natura eterogenea e ‘impura’ di saggio per immagini, analisi antropologica e diario di viaggio, con squarci visionari e poetici. Le immagini girate dal poeta-regista sui “silenzi profondi e paurosi” dell’Africa si confrontano a violente sequenze documentarie sulla guerra del Biafra, a un esperimento musicale con Gato Barbieri “nello stile del jazz”, a brani di rituali primitivi funebri o gioiosi.  

  

MERCOLEDÌ 25 MAGGIO  

IL DECAMERON 

(Italia-Francia-Germania, 1971, 110') di Pier Paolo Pasolini con Sandro Citti, Ninetto Davoli 

Il primo film della Trilogia della vita, liberamente ispirato a nove racconti di Boccaccio, è significativamente ambientato a Napoli. "Non ho scelto personaggi del Decameron per caso ma per offrire esempi di realtà. Un personaggio del Decameron è esattamente il contrario di un personaggio che si vede nei programmi televisivi o nei cosiddetti film consolatori. Questo per restare solo sul piano dell'idea figurativa. Dal Decameron in poi è questo che conta maggiormente, questa fisicità del personaggio, che si impone". (Pier Paolo Pasolini) 

  

MERCOLEDÌ 01 GIUGNO 

I RACCONTI DI CANTERBURY 

(Italia-Francia, 1972, 111') di Pier Paolo Pasolini con Pier Paolo Pasolini, J. P. Van Dyne 

L'Inghilterra trecentesca ricreata da Pasolini ispirandosi a otto racconti di Geoffrey Chaucer, interpretato dallo stesso regista. “I rapporti sessuali mi sono fonte di ispirazione anche proprio di per se stessi, perché in essi vedo un fascino impareggiabile [...]. I critici, rimuovendo dai miei film il sesso, hanno rimosso il loro contenuto, e li hanno trovati dunque vuoti, non comprendendo che l'ideologia c'era, eccome, ed era proprio lì, nel cazzo enorme sullo schermo, sopra le loro teste che non volevano capire” (Pier Paolo Pasolini). 

  

MERCOLEDÌ 8 GIUGNO  

IL FIORE DELLE MILLE E UNA NOTTE 

(Italia-Francia, 1974, 130') di Pier Paolo Pasolini con Ninetto Davoli, Sandro Citti 

L'ultimo film della Trilogia della vita è anche quello dove forse si esprime più poeticamente il senso dell'utopia pasoliniana, evocando una dimensione popolare e fantastica dove il sesso è vissuto con libera spregiudicatezza in un passato magico, violento e intatto. Le scenografie di Dante Ferretti, i costumi di Danilo Donati, la fotografia di Giuseppe Ruzzolini, contribuiscono allo splendore figurativo di un film ispirato alle fiabe arabe e girato in Etiopia, Yemen, Iran e Nepal. Segue la proiezione del prologo originario, del bellissimo epilogo e di una scena inedita tagliati dalla versione definitiva del film. (Roberto Chiesi) 

 

MERCOLEDÌ 15 GIUGNO  

SALÒ O LE 120 GIORNATE DI SODOMA 

(Italia, 1975, 123') di Pier Paolo Pasolini con Paolo Bonacelli, Giorgio Cataldi 

Geniale ‘tradimento' di Sade e audace dissimulazione storica (la Repubblica Sociale è solo un ‘cartone' metaforico), l'ultimo film di Pasolini aggredisce lo spettatore precipitandolo in un incubo senza pietà e senza vie di salvezza, dove i rituali di perversioni e violenze rimandano surrettiziamente al presente. Mostra aberrazioni perpetrate secondo un regolamento da collegio infernale, dove ogni etica è pervertita nel suo contrario e la ‘soluzione finale' pedagogica consiste nella creazione di una nuova umanità, indifferente e assuefatta all'orrore.